Molto spesso il gioco dei bambini risulta un'attività stressante. Difatti non viene vissuto come momento di formazione psico fisica e di aggregazione. La serenità agonistica dei ragazzi viene disturbata dalle aspettative dei genitori che nei loro figli vedono solo il campioncino da crescere.
Per questo lo sport diventa non una palestra di vita, ma un ring di egoismo ed individualismo. La realtà, pertanto, viene camuffata creando negli adolescenti una esaltazione dei rapporti e dei confronti che, inevitabilmente, possono condurre ad un'affermazione spropositata e violenta delle singole capacità.
Possiamo, noi genitori, ricondurre il gioco ai suoi aspetti educativi? Impariamo prima noi a giocare!
venerdì 16 maggio 2008
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